venerdì 11 dicembre 2009

"leggere il futuro"

Ho trovato che una delle abilità che noi precari sviluppiamo maggiormente è di essere sensibili ai segnali rispetto al futuro. Questo è ovvio se ci si pensa, per certi versi si tratta di sopravvivenza della specie. Sapere che le cose andranno bene o male ci permette di provare disperatamente ad intraprendere nuove strade. Che poi queste si rivelino buone o meno è un altro discorso.
Personalmente ho trovato che il modo migliore per chiedere ad esempio ad un superiore, o in generale qualcuno che è più vicino di noi alla zona dove si prendono decisioni (che riguardano anche noi), è quello di porre la seguente breve domanda: novità?
A questo punto sfrutteremo l'effetto riempimento che le persone utilizzano automaticamente per rispondere. E' ovvio che è una domanda aperta e che può essere riempita come si vuole da parte del nostro interlocutore. Se si tratta di una donna, giovane e in età da aver figli ad esempio ci potrebbe rispondere di essere incinta. Allora le faremo complimenti ecc. Ma, se, come ho notato che accade, questo superiore ha di fronte noi (che abbiamo l'alone della precarietà scritto in faccia) allora la risposta riguarderà inevitabilmente ciò che si aspetta che noi ci aspettiamo: la condizione di lavoro. E state pur certi vi fornirà notizie, buone o cattive che siano questo è un altro discorso.