giovedì 29 ottobre 2009

Esistenze provvisorie

Un noto studioso di psicologia ha una volta asserito che si potrebbe definire la vita nel campo di concentramento come un esistenza provvisoria...

...In una situazione psicologica assai simile, si trova, per esempio, il disoccupato. Anche la sua esistenza è diventata provvisoria; in un certo senso, neppure lui può vivere volgendosi al futuro verso uno scopo situato nel futuro... In base a interviste psicologiche sistematiche, con minatori disoccupati abbiamo avuto occasione di studiare esattamente gli effetti di questa forma d’esistenza deformata, riguardo al « tempo interno » o « al tempo esperienziale », secondo l’accezione psicologica.

Viktor Frankl, Uno psicologo nei lager, Ares, pag. 122

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